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SCOPO
DEL DISPOSITIVO
Questo indumento
non è un D.P.I. propriamente detto, in quanto non ha preminentemente
una funzione protettiva, essendo l’uniforme distintiva del
personale operativo del C.N.VV.F. Inoltre, come “indumento
per la stagione” non viene considerato un D.P.I. dal D.Lvo
475/92. Grazie al tessuto di cui è costituita, tuttavia,
essa “collabora” indirettamente con gli altri indumenti
protettivi alla difesa dalle lesioni o dai danni che possono essere
provocati durante l’attività operativa da brevi contatti
con fiamme e investimento accidentale in condizioni di scarsa
visibilità.
CARATTERISTICHE
L’uniforme da intervento
di tipo spezzato è costituita da tre capi:
• giubba
• pantaloni
• camiciotto
La giubba
e i pantaloni sono
realizzati in tessuto aramidico leggero (Classe 1). Il
camiciotto, a maniche
corte, è realizzato in cotone ignifugato. Un
insieme di bande fluororifrangenti (a norma UNI 9407) - poste
sul torace anteriormente e posteriormente, e inferiormente sui
gambali - consente anche al buio la buona visibilità dell’operatore,
se illuminato.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Questo indumento deve essere
impiegato nella totalità degli interventi
(ad esclusione di quelli condotti dal personale appartenente ai
nuclei sommozzatori, ai nuclei elicotteri o dal personale S.A.F.,
che in particolari circostanze possono impiegare abbigliamento
specifico). In base alle caratteristiche tecniche possedute, così
come risultano dal capitolato di acquisto, esso presenta dei limiti
di utilizzo come indicato in seguito:
• E' in grado di
sopportare contatti diretti di pochi secondi con le fiamme resistendo
strutturalmente al contatto di una fiamma standard per 10 secondi.
• Non può essere impiegato da solo nell’incendio,
ma deve essere sempre usato sotto il completo di protezione dal
calore, in quanto non è indumento di protezione dal calore.
• Evidenzia la presenza dell’utilizzatore, ma solo
se illuminato per riflessione della luce.
Il completo composto da
giubbino mod. 99438 e pantalone mod. 99148 è adatto per
essere utilizzato in interventi di lotta agli incendi boschivi
(spegnimento e avvicinamento) ed in articolare contro rischi di:
• calore convettivo,
• calore radiante,
• fiamma,
• esposizione accidentale con calore da contatto,
• esposizione accidentale a tizzoni e/o braci,
• abrasioni.
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Divisa Estiva - Vigile |
Divisa Estiva- Vigile |
Divisa Invernale - Vigile |
Divisa Invernale - Vigile |
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SCOPO
DEL DISPOSITIVO
L'elmo da intervento ha
lo scopo di proteggere la testa dell’utilizzatore dalle
lesioni o dai danni che possono essere provocati durante l’attività
operativa da:
• perforazioni da
oggetti in caduta dall’alto;
• impatto di oggetti in caduta dall’alto;
• forze trasversali di schiacciamento;
• folgorazione per contatto con conduttori in bassa tensione;
• breve contatto con fiamme;
• agenti atmosferici;
• schizzi di sostanze chimiche aggressive liquide e/o agenti
estinguenti (schiume, acqua);
• contatto con polveri nocive (particolati, polveri estinguenti).In
condizioni di scarsa visibilità, l'elmo aiuta inoltre,
grazie alla fascia fluororifrangente di cui è munito, a
prevenire l’investimento dell’utilizzatore da parte
dei veicoli. tramite le due visierie,
è anche in grado di proteggere il viso e gli occhi dell’operatore
da lesioni o danni dovuti a:
- breve contatto con fiamme
e irradiazione termica;
- proiezione di schegge e polveri, o schizzi e spruzzi di liquidi
di varia natura.
CARATTERISTICHE
La parte fondamentale dell'elmo,
capace di proteggere dagli urti meccanici, dalle scariche elettriche
e dalle fiamme, è la calotta.
La calotta è realizzata in materiale composito, in un unico
pezzo e senza zone di indebolimento.
Nella calotta si possono distinguere una cupola superiore, una
falda inferiore sporgente verso l'esterno, una nervatura di rinforzo
diametrale, una visierina frontale e un gocciolatoio posteriore.
Completano l'elmo i seguenti elementi:
• una cuffia;
• un sottogola con mentoniera e sottonuca;
• una fascia fluororifrangente.
La cuffia
è costituita da una controcalotta (o controcasco) interna
in nylon a 6 raggi destinata ad assorbire l'energia di impatto,
da un casco interno a 8 raggi e da una fascia frontale di conforto
realizzati in Dinel ignifugo e lavabile e destinati a consentire
un comodo indossamento della calotta sulla testa.
Il sottogola è realizzato in nastro di nylon con sistema
di regolazione a fibbia. E' destinato, insieme alla mentoniera
di plastica su di esso infilata e ai due cinghiaggi sottonuca
in nylon collegati, a mantenere l'elmo aderente e stabile sul
capo.
La fascia fluororifrangente consente anche al buio un'elevata
visibilità dell'operatore, se illuminato.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Adatto a Tutti
gli interventi.
• Resiste in sicurezza,
impedendo il contatto tra testa e percussore, ad una azione perforante
equivalente a quella di un percussore a lama piatta (s = 0,05
mm) del peso max di 0,4 kg che cade da 2,5 m.
• Assorbe un urto equivalente a quello di un percussore
sferico (r = 5 cm) del peso max di 5 kg che cade da 2,5 m trasmettendo
al capo una forza max di 1,5 kg.
• Assorbe una forza di schiacciamento laterale e longitudinale
max di 63 kg con deformazione max ammessa di 40 mm dopo shock
termico tra 10 e 60°C
• Isola per 15 secondi da tensioni di contatto fino a 1200
Volt in c.a. (con corrente dispersa max 1,2 mA).
• Garantisce l’utilizzatore per contatti accidentali
fino a 440 Volt in c.a. dopo shock termico tra 10 e 60°C.
Non garantisce isolamento in c.c.!
• Permette contatti diretti di pochi secondi con le fiamme
resistendo strutturalmente al contatto di una fiamma standard
della lunghezza di 45 mm per 15 sec, dopo i quali la fiamma residua
deve spegnersi entro 5 sec.
• Se sottoposto a flussi di calore radiante dell’ordine
di 7 kW/m2 assicura per 6 min una temperatura a livello della
testa <=25°C. Non è un capo di avvicinamento al
fuoco!
• Impedisce il contatto diretto delle sostanze chimiche
aggressive e/o degli agenti estinguenti limitatamente alla superficie
coperta del capo (e a quella del viso se protetto da schermo).
Non è un dispositivo di protezione chimica!
• Impedisce il contatto diretto con schegge, fibre o polveri
nocive limitatamente alla superficie coperta del capo (e a quella
del viso se protetto da schermo).
• Impedisce il contatto diretto con gli agenti atmosferici
limitatamente alla superficie coperta del capo.
• Evidenzia la presenza dell’utilizzatore se illuminato.
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Elmo VFR2000 - Vigile |
Elmo VFR2000 - Caposquadra |
Elmo VFR2000 - Ufficiale |
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SCOPO
DEL DISPOSITIVO
I guanti da intervento
sono un dispositivo di protezione delle mani conforme alla norma
EN 659, classificato come “Guanti di protezione per VV.F”,
con lo scopo principale di proteggere le mani di chi li indossa
dalle lesioni e dai danni che possono essere provocati durante
l’attività operativa da:
• brevi contatti
con fiamme;
• effetti del calore;
• abrasione, taglio, lacerazione e perforazione.
Secondariamente, proteggono
anche da brevi contatti con le comuni sostanze chimiche aggressive
liquide e da investimento accidentale da parte dei veicoli in
condizioni di scarsa visibilità.
CARATTERISTICHE
I guanti da intervento
sono costituiti da un guanto vero e proprio e da una manichetta
che si spinge fino a metà circa dell’avambraccio.
Una elasticizzazione interna, in corrispondenza del polso, permette
una buona tenuta del guanto, proteggendo da pericolosi rientri
di materiali. Un sistema di regolazione delle estremità
permette un sicuro fissaggio del guanto alla manica dell’indumento
protettivo da intervento. Una banda in tessuto catarifrangente
applicata sulla parte dorsale provvede, infine, a rendere più
visibile l’utilizzatore in condizioni di scarsa visibilità.
I guanti sono realizzati
in tre strati:
• strato esterno
• strato intermedio
• strato interno
Lo strato
esterno, che sul dorso della mano è in
tessuto a composizione fibrosa aramidica ignifuga e sul palmo
in pelle fiore, ha la funzione di resistere all’azione diretta
della fiamma e di limitare l’intensità del calore.
Lo strato intermedio,
in tessuto viscoso/aramidico a maglia termocoibente, provvede
ad isolare ulteriormente dal calore di contatto. Lo strato
interno è costituito da due pezzi elettrosaldati
in tessuto a tre strati caratterizzato da una struttura microporosa,
laminato su un supporto a maglia, e costituisce difesa contro
abrasione, taglio, lacerazione e perforazione.
I guanti resistono per un certo tempo ai liquidi, ma assicurano
al tempo stesso la massima permeabilità al vapore acqueo
per garantire il necessario comfort nell’impiego anche in
condizioni estreme.I guanti da intervento garantiscono comunque
a chi li indossa un sufficiente livello di destrezza.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
I guanti da intervento
vanno utilizzati praticamente su tutti i tipi di intervento
e, in base alle loro caratteristiche tecniche hanno le seguenti
prestazioni:
• Sono in grado di
sopportare per pochi secondi contatti diretti con le fiamme, resistendo
strutturalmente al contatto di una fiamma standard per 10 sec,
dopo i quali è previsto che la fiamma residua innescata
si spenga entro 2 sec con postincandescenza <= 5 sec.
• Ostacolano la trasmissione del calore con i seguenti livelli
prestazionali: è garantito un tempo di soglia >=10 sec
al contatto con un oggetto a 250 °C; sottoposti ad una prova
con flussi termici convettivi elevati (80 kW/mq), garantiscono
il non superamento sulla faccia interna dei 24 °C per un tempo
limite >= 10 sec; sottoposti ad una prova con flussi termici
raggianti medi (20 kW/mq), garantiscono un tempo di trasmissione
del calore >= 150 sec.
• Hanno buone prestazioni in termini di resistenza ad abrasione
e taglio, prestazioni elevate in termini di resistenza alla lacerazione
e prestazioni medio-alte in termini di resistenza alla perforazione.
Non proteggono dallo schiacciamento!
• Se illuminati, evidenziano la presenza dell’utilizzatore
per riflessione della luce.
• Fermano la penetrazione dell’acqua per un tempo
max di circa 30 min.
• Resistono alla penetrazione fisica (ma non alla permeazione
chimica!) a 20°C dei seguenti chimici aggressivi nelle concentrazioni
indicate: 30% acido solforico, 40% etanolo, 36% acido cloridrico.
Non sono guanti di protezione chimica!
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SCOPO DEL DISPOSITIVO
Sono una calzatura di sicurezza
conforme alla norma EN 345/2 , classificata come “Stivale
al ginocchio per rischi della lotta all’incendio”.
Loro scopo fondamentale è quello di proteggere i piedi
e le gambe dell’utilizzatore dalle lesioni o dai danni che
possono essere provocati durante l’attività operativa
da:
• forze di schiacciamento
delle dita;
• impatto di oggetti pesanti sulle dita;
• perforazione della pianta per calpestio di oggetti acuminati;
• urti nella zona del tallone;
• contatti dei piedi con superfici calde;
• scariche elettrostatiche;
• folgorazione per contatto tramite i piedi con conduttori
in bassa tensione;
• contatto dei piedi e delle gambe con acqua e umidità.
Secondariamente, essi proteggono
di fatto anche da:
• azioni di corpi
o strutture abradenti e/o laceranti;
• insudiciamento con idrocarburi.
CARATTERISTICHE
I tronchetti da intervento
sono costituiti da un gambale in un sol pezzo, che arriva fino
al ginocchio, composto da diversi elementi strutturali. La differenza
tra lo stivale anfibio ed i tronchetti sta nel nuovo sistema di
allacciatura anteriore e di regolazione della calzata per mezzo
di stringhe e fermacorde. Il tomaio è in pelle fiore di
bovino conciata al nero cromo ed ingrassata, permeabile al vapor
d’acqua prodotto con la sudorazione, ma capace al tempo
stesso di resistere alla penetrazione dell’acqua dall’esterno
ed al suo assorbimento. Tale componente resiste egregiamente anche
alla lacerazione. Il tomaio è rivestito internamente da
una fodera di conforto, che consente la traspirazione. In corrispondenza
del tallone, la parte posteriore della calzatura è rinforzata
tra tomaia e fodera da un materiale di tessuto-non tessuto detto
contrafforte, che ha anche la funzione di rendere agevole la calzata
e rapido lo scalzamento. Sulla punta della calzatura, tra tomaia
e fodera, è inserito un puntale di sicurezza non rimovibile.
Il puntale è realizzato in acciaio rivestito di materiale
plastico morbido e protegge le dita dei piedi dagli urti e dallo
schiacciamento. Il piede poggia su una superficie di conforto
in materiale polimerico resistente all’usura, detta sottopiede.
Il sottopiede presenta valori di resistenza elettrica tali da
evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche e, contemporaneamente,
da proteggere contro le scosse elettriche pericolose per basse
tensioni, limitatamente ai contatti diretti piede-suolo. Una soletta
antiperforazione di acciaio inserita tra sottopiede e suola impedisce
la perforazione da parte di oggetti acuminati ed è ancorata
al tomaio mediante una ulteriore soletta in materiale alfacellulosico.
Infine, una suola con tacco in mescola elastomerica isolante,
grazie anche ai rilievi di cui è dotata, protegge il piede
dal calore di contatto con il suolo, favorisce l’assorbimento
degli urti nella zona del tallone, resiste all’azione aggressiva
dei principali idrocarburi (benzina, gasolio, nafta, ecc., frequentemente
presenti durante gli interventi dei VV.F. ) e, insieme alla soletta
antiperforazione, costituisce una barriera contro i corpi acuminati.
Possiede inoltre caratteristiche di antistaticità ed isolamento
e caratteristiche di impermeabilità all’acqua analoghe
a quelle del sottopiede e del tomaio.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Questo indumento deve essere
impiegato nella totalità degli interventi.
le prestazioni sono sintetizzate in seguito:
• Il puntale protegge
solo la punta dei piedi, resistendo senza deformarsi pericolosamente
ad una forza di schiacciamento fino a 15000 N (1500 kg), resistendo
ad una energia di impatto di 200 joule, pari a quella di un urto
dovuto a un peso di circa 20 kg che cade da una altezza di 1 m,
oppure a quella di una massa di 4 kg che cade da una altezza di
5 m.
• La suola resiste ad una perforazione equivalente a quella
esercitata dalla punta di un chiodo spinto con una forza max di
100 kg (110 kg nel caso degli anfibi), quindi le persone di peso
elevato devono fare attenzione!
• L’energia di impatto sul tallone durante il camminamento
viene assorbita solo nella quota parte di 20 J (30 J nel caso
degli anfibi), equivalente all’energia che può gravare
sul tallone durante salite o discese da gradini, ma non equivalente
a quella che può gravare sul tallone durante veri e propri
salti.
• Mantengono il fondo del piede a temperature sotto i 22
°C, per un tempo max di 30 minuti, con una sollecitazione
termica di 150 °C. La suola resiste senza degradarsi per un
tempo max di 3 minuti al contatto con una superficie alla temperatura
di 300 °C.
• Evitano l’accumulo di cariche elettrostatiche avendo
una resistenza tra piede e suolo < 1000 MOhm. Tale resistenza
potrebbe aumentare pericolosamente con l’uso, a causa di
degrado o inquinamento dei materiali. Non sono quindi idonei ad
ambienti con elevatissimo rischio di esplosione. Non sono calzature
di tipo perfettamente conduttivo!
• Isolano da basse tensioni di contatto fino a 250 Volt
in c.a. Non garantiscono isolamento in c.c. e non sono stivali
dielettrici!
• Fermano la penetrazione diretta e l’assorbimento
dell’acqua per un tempo max di circa 2 ore. Non sono stivali
completamente impermeabili!
• Il tomaio resiste allo strappo e la suola resiste all’abrasione,
alla flessione ed allo strappo ripetuti, ma il complesso dello
stivale è un assemblaggio di più componenti che
va comunque trattato con cura.
• La suola, dopo 22 h di contatto con il liquido di prova
(trimetilpentano), non deve danneggiarsi, ma l’esposizione
agli aggressivi può comunque inquinare i materiali, quindi
va limitata. Non sono stivali di protezione chimica!
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Tronchetti
da Intervento |
Anfibi da
Intervento |
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SCOPO
DEL DISPOSITIVO
Il completo di protezione
dalle intemperie non può considerarsi un D.P.I. propriamente
detto. Come “indumento progettato contro l’umidità
e l’acqua”, non viene considerato un D.P.I neppure
dallo stesso D.Lvo 475/92. La sua funzione preminente è
quella di proteggere l’utilizzatore limitatamente ai danni
provocati da intemperie invernali (freddo, pioggia, grandine,
neve, vento, ecc.). In condizioni di scarsa visibilità,
protegge inoltre dall’investimento accidentale da parte
dei veicoli.
CARATTERISTICHE
Il completo di protezione
dalle intemperie svolge la propria funzione mediante l'assemblaggio
di diversi indumenti:
• giacca a vento
esterna
• due cappucci
• copripantalone
• corpetto interno
La giacca
a vento esterna serve a proteggere il torso ed
è realizzata in tessuto di Poliammide laminato esternamente
e foderato internamente, scelto per le sue caratteristiche di
elevata tenuta all’acqua e, al tempo stesso, di buona permeabilità
al vapore acqueo.La giacca è provvista di maniche e di
collo alto completo di attacchi per i due cappucci.I cappucci,
destinati a proteggere la testa e il collo, sono due: uno esterno,
anch’esso in Poliammide laminato esternamente, ed uno interno,
foderato.Il copripantalone,
destinato a proteggere le gambe, è realizzato nel medesimo
tessuto della giacca.Il corpetto
interno - di materiale espanso coibentante - è
imbottito e dotato di maniche attaccate tramite chiusura lampo,
e quindi rimovibili, e di collo alto.Il suo rivestimento presenta
discreti requisiti di resistenza alla fiamma e di resistenza al
calore (EN 531 Classe A1B1C1). Il corpetto esercita quindi anche
una protezione dagli effetti del calore, oltre a proteggere dal
freddo.La presenza di un insieme di bande fluororifrangenti (a
norma EN 471 e D.M. 9/6/95) – poste sia sulla giacca, sia
sul copripantalone, sia sul corpetto – consente, infine,
anche al buio una buona visibilità dell’operatore,
se illuminato.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Questo indumento andrebbe
utilizzato in tutti quegli interventi in cui si ha a che fare
con l’esposizione all’acqua (allagamenti…).
In base alle caratteristiche tecniche risultanti dal capitolato
di acquisto, il completo di protezione dalle intemperie ha le
prestazioni ed i campi di impiego sinteticamente indicati nella
tabella che segue.
• Ripara dalla pioggia
ed ostacola la dispersione del calore, essendo i tessuti componenti
idrorepellenti e termoisolanti.
• Evidenzia la presenza dell’utilizzatore, ma solo
se illuminato per riflessione della luce.
Il corpetto interno presenta
ulteriori caratteristiche:
• Resiste strutturalmente
al contatto di una fiamma standard per 10 sec, dopo i quali è
previsto che la fiamma residua innescata si spenga entro 2 sec
con postincandescenza <= 2 sec e senza gocciolamento residuo
del materiale.
• Ostacola la trasmissione del calore dell'incendio con
i seguenti livelli prestazionali: sottoposti a una prova con flussi
termici convettivi elevati (80 kW/mq), i materiali del corpetto
garantiscono il non superamento sulla faccia interna dei 24°C
per un tempo limite compreso tra 3 e 6 sec; sottoposti a una prova
con flussi termici raggianti medi (20 kW/mq), garantiscono temperature
accettabili per 30 sec. Non è un capo di protezione dal
calore!
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SCOPO DEL DISPOSITIVO
Scopo principale del completo
di protezione dal calore è quello di proteggere il corpo
di chi lo indossa (con l’esclusione delle mani e dei piedi)
dalle lesioni e dai danni che possono essere provocati durante
l’attività operativa da:
• brevi contatti
con fiamme libere;
• effetti del calore.
Secondariamente, esso protegge
anche da:
• azioni di corpi
laceranti;
• schizzi di sostanze liquide aggressive e/o di agenti estinguenti
(schiume, acqua);
• agenti atmosferici (pioggia, freddo);
• polveri nocive (particolati, polveri estinguenti).
In condizioni di scarsa
visibilità, aiuta inoltre a prevenire l'investimento accidentale
di chi lo indossa.
CARATTERISTICHE
Il completo di protezionesvolge
la propria funzione protettiva mediante l'assemblaggio di diversi
indumenti:
• giaccone
• cappuccio
• sovrapantalone
Il giaccone
serve a proteggere il torso ed è realizzato in due materiali:
1. un tessuto esterno laminato in doppio strato, Aramide esterno
/ membrana in PTFE microporosa espansa interna, capace di resistere
all’azione delle fiamme libere, con ottimo grado di reazione
al fuoco ed all’azione del calore, nonché alla penetrazione
dell’acqua anche in pressione e dei liquidi in generale;
2. una imbottitura interna non asportabile in feltro isolante
di fibra di Aramide, con fodera di Aramide, capace di isolare
termicamente dal freddo e dal calore dell’incendio.
Il cappuccio, destinato
a proteggere la testa, è realizzato nei medesimi materiali.
Il sovrapantalone,
destinato a proteggere le gambe, è un capo unico realizzato
anch’esso nei medesimi materiali e dotato di ginocchiere
di protezione e di bretelle per il mantenimento.La presenza di
un insieme di bande riflettenti – anteriori basse, posteriori
longitudinali e basse, ed alle maniche – consente, infine,
anche al buio una buona visibilità dell’operatore,
se illuminato.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Questo indumento va utilizzato
in interventi in presenza di incendio o interventi dove sono presenti
oggetti potenzialmente laceranti l’epidermide (estrazione
di vittime da macerie o da rottami, smassamento di macerie, ecc.).
In base alle sue caratteristiche tecniche, che risultano dal capitolato
di acquisto, il completo ha le prestazioni sinteticamente indicate
in seguito:
• E' in grado di
resistere a contatti diretti di pochi secondi con le fiamme, resistendo
strutturalmente al contatto di una fiamma standard per 10 sec,
dopo i quali è previsto che la fiamma residua innescata
si spenga entro 2 sec con postincandescenza <= 2 sec e senza
gocciolamento residuo del materiale.
• Impedisce, limitatamente alla zona del torso, delle braccia
e delle gambe, la trasmissione del calore con i seguenti livelli
prestazionali minimi. Sottoposti a una prova con flussi termici
convettivi elevati (80 kW/mq), i materiali del completo garantiscono
il non superamento sulla faccia interna dei 24°C per un tempo
limite max di 14 sec; sottoposti a una prova con flussi termici
raggianti medi (20 kW/mq), garantiscono un tempo di trasmissione
medio del calore >= 23 sec. Non è un indumento di avvicinamento
/ attraversamento incendio!
• Evidenzia la presenza dell’utilizzatore, ma solo
se illuminato per riflessione della luce.
• Il tessuto è testato per resistere alla lacerazione
con una forza di strappo fino a 13,25 kg. Non è un indumento
contro taglio e perforazione!
• Ostacola il contatto diretto degli agenti atmosferici
limitatamente alla superficie coperta del corpo, essendo i tessuti
componenti anche idrorepellenti e termoisolanti. Non è
un indumento di protezione dalle intemperie!
• Resiste allo spruzzo di acqua in pressione e impedisce
la penetrazione fisica dei seguenti chimici aggressivi: white
spirit, soda caustica, acido solforico, acido cloridrico, ma non
resiste alla permeazione chimica di tali sostanze. Non è
un indumento di protezione chimica!
• Impedisce il contatto diretto con le fibre o le polveri
limitatamente alla superficie coperta del corpo. Non è
un indumento di protezione chimica!
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SCOPO DEL DISPOSITIVO
Il cinturone di sicurezza
è un dispositivo anticaduta conforme alla norma UNI 7562/86,
classificato in base ad essa come cintura di classe A, ovvero
“cintura di tenuta”. Suo scopo principale è
quello di proteggere l’utilizzatore durante l’attività
operativa da una:
• caduta libera dall’alto
(prevenendo la caduta stessa).
Esso protegge anche dagli:
• effetti di una
caduta libera per una altezza max di 0,5 m.
CARATTERISTICHE
Il sistema di posizionamento
è composto da:
• Cintura di posizionamento
avente le seguenti caratteristiche:
- • fascia portante in nastro
poliestere F.R.
• schienalino confort in termoformato autoestinguente
antigraffio ed idrorepellente
• fibbia in alluminio ad incastro tipo autocentrante
• anelli a D, connettori e moschettoncini di servizio
in alluminio
• cuciture in fibra aramidica
• connettore di trattenuta a doppia leva in alluminio
la sua particolare sagoma consente una buona impugnatura anche
con la mano protetta dal guanto di lavoro ed un corretto accoppiamento
sui pioli delle scale. Connettibile all’anello a D della
cintura di posizionamento tramite un connettore ovale avente
chiusura di sicurezza tipo twl e da esso inscindibile.
• Cordino di posizionamento
regolabile fino a un max. di 150 cm. Avente le seguenti caratteristiche:
- • nastro in poliestere F.R.
• regolatore automatico di lunghezza in lega di alluminio
• cuciture in fibra aramidica
• connettore ovale in alluminio con chiusura automatica
twl
• connettore a gancio in alluminio tipo lungo
• manicotto di protezione, intercambiabile
• fondina di contenimento d’applicare sulla cintura
di posizionamento
• sacca di contenimento realizzata in tela impermeabilizzata
per contenere l’intero sistema
• peso: 550 gr.
• Sacca di contenimento
dell’intero sistema di posizionamento
• realizzata in tela impermeabile
• tasca interna contenente il libretto di istruzioni
ed uso.
• corredata di tracolla per il trasporto.
CAMPI DI IMPIEGO E PRESTAZIONI
Questo DPI va utilizzato
in tutti quegli interventi condotti in altezza, esposti al rischio
di caduta, (operazioni di soccorso condotte su scale ed autoscale,
o comunque in altezza) o Interventi che comportano discesa assicurata
in zone sottostanti il piano di campagna mediante uso di fune
(recupero vittime di incidenti in cunette stradali o scarpate
di modesta pendenza, discesa in pozzi muniti di scale, ecc.).
Le prestazioni sono le seguenti:
• E' necessaria la
solidità del punto di ancoraggio.
• Supera una prova statica arrivando a trattenere per 2
min una massa max di 1000 kg.
• Supera una prova dinamica arrivando a trattenere una massa
max di 75 kg lasciata cadere da una altezza max di 2 m.
• Previene la caduta, ma non protegge dalla caduta libera
se > 50 cm. Non è un sistema di arresto caduta!
• Resiste strutturalmente al contatto di una fiamma standard
per un max di 12 sec, dopo i quali è previsto che la fiamma
residua innescata si spenga entro 0 secondi con postincandescenza
di 0 secondi e senza gocciolamento residuo del materiale.
• Solo lavorando in trattenuta costante dell’utilizzatore
da parte di un altro operatore, con i limiti visti sopra.
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Cinturone di Sicurezza |
Particolare Cinturone
di Sicurezza - Cinghia di Assestamento |
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