<%@ Page Language="C#" ContentType="text/html" ResponseEncoding="iso-8859-1" %> Le Manifestazioni - Palio Caratese
 
 

Se nel 1973 la Festa del Socio aveva avuto lo scopo di dare impulso alla vita del corpo sociale, continuando in paese la bella tradizione del "Circolo della cultura" e delle varie associazini sportive, sul finire degli anni settanta tra i cooperatori nasce l'idea di una Festa della Cooperazione. La festa si svolgeva inizialemnte intorno alla metà di ottobre, e aveva i suoi punti forti nel concorso/mostra di pittura, in alcune manifestazioni folcloristiche e nella proposta dei validissimi spettacoli. La parte sportiva era riseervata alla Settimana Ciclistica della Brianza, che vede ottimi atleti pedalare lungo le nostre contrade, e ad una gara di corsa su strada a staffetta. A queste gare partecipavano le migliori società podistiche della zona, poi sostituite da formazioni esclusivamente caratesi quali la Daini, i Marciacaratesi, i giovani dell'Agorà, il Circolino ed altre. L'impegno grandissimo e le notevoli energie profuse non erano però parse sufficienti a rivitalizzare il paese. Si vuole fare di più... Il progetto è ambizioso: riuscire a creare occasioni di aggregazione in una realtà di paese che ha tanti momenti distinti, ma tutti vissuti settoriamente e quasi mai in grado di mettere insieme la gente. Non solo. In un periodo in cui il benessere inizia a favorire forme di individualismo e il disinteresse per il vissuto comune tende a diventare il criterio della vita, con divisioni sociali anche evidenti, si vuole rilanciare in Carate quella cooperazione che in così grande misura ha determinato lo sviluppo del paese. Per un compito di tal fatta, si misero inisieme più persone che, provenando da ambiti molto vicini, la Cassa Rurale ed Artigiana e la Cooperativa di Consumo, non fanno fatica a congiungere lo spirito d'iniziativa che li anima con la loro fantasia creativa.

Nasce così il vero "Palio di Carate", che ha inizio nel 1980 e che , anticipando per ragioni climatico organizzative la data della festa a settembre, verrà riproposto fino al 1995. All'inizio lo schema ricalca quello della staffetta e le gare sportive che negli ultimi anni avevano animato la festa del socio, con le squadre sempre determinate a contendersi la vittoria. Già nel 1981, alle varie società sportive si legano i rioni che, a poco a poco, diventano i veri protagonisti : La Daini con Agliate, i Marciacaratesi con il Loghetto, Costa Lambro con il suo gruppo sportivo, il Campone con i Vigili del Fuoco. Costa Lambro vince per due volte consecutive (81-82), man non riesce ad aggiudicarsi il primo palio che resterà definitivamente ad agliate, risultata vincitrice per sette volte e, per di più, per sei anni consecutivi avendo vinto le edizioni dall'83 all'88. Questo fatto fa comprendere come, mentre per gli altri rioni il Palio è considerato un semplice divertimento, per la gente delle frazioni diventa l'occasione per affermare a livello di paese una presenza che, almeno nel periodo delle gare, si rende visibile a tutti e, con ill passare del tempo, porterà al consolidarsi dei loro gruppi sportivi.

Gia nel 1982 compaiono due nuove formazioni concorrenti: i Vignoli, cui danno vita i giovani dell'Agorà, e San Bernardo che raccoglie quanto non ancora schierato da una parte o dall'altra, mentre i giovani del Circolino assumono il nome di Cascine. Dalla semplice staffetta, si passa al gioco della dama, con i mossieri che a comando dei giocatori si muovono su una grande tavola, ma ben presto fanno il loro ingresso anche il gioco delle bocce, il torneo di tennis, di scopa e di scala 40. Con il 1982 la corsa dei trampoli, il tiro alla fune, la gara di biciclette e, su un percorso all'interno del paese, la corsa dei tricicli e quella non meno entusiasmante dei cerchi. La suggestione è forte: tornano in mente i cerchi di una volta, sicuramante meno soffisticati di queli moderni, ma mossi con la stessa abilità. La sensazione di respirare sapore di antico ricorre nella corsa dei tricicli dove, alla bravura dell'equipaggio, navigatore, navigatore e pedalatore, si aggiunge il grado di soffisticazione della mezzo accuratamente preparato dagli artigiani del rione. Sono giorni, quelli del Palio, di incontri amichevoli, nei quali il tempo ha il ritmo delle giornate di festa in cui antico e moderno, tradizioni popolari e ritmi musicali di avanguardia, si intersecano piacevolmente. La già citata edizione del 1982 è importante perchè, per la prima volta, la sfilata dei carri che nelle prime due edizioni fu a tema libero. La squadra di Agliate rappresentò il suo battistero romanico, il Campone sfilò con una vecchia autopompa dei Vigili del Fuoco e ci fu chi realizzò il vecchio "Gamba de Legn" e una tipica osteria della brianza. Il seme è gettato: con la sfilata dei carri il Palio assume una dimensione che lo fa conoscere anche fuori paese e diventa un appuntamento ricorrente del quale, nella sua scansione temporale, la gente fa conto nella misura in cui mobilita tutto il popolo caratese con una partecipazione che coinvolge tutte le componenti e le diverse fasce di età.

Con il 1983 si arricchisce il programma di gare con la gimcana motociclistica, la battaglia navale e la corsa dei carelott. Quest'ultima gara nel pomperiggio del sabato convogliava centinaia di persone lungo il percorso da San Bernardo ad Agliate. Il mezzo prima della partenza, subiva un accurato controllo da parte della giuria per quanto riguardava le dimensioni e, a verifica effettuata, veniva regolarmente punzonato dai giurati con la proibizione di modificarlo ulteriormente. Le prove erano normalmente due: una di slalom con passaggi obbligati tra porte e birilli e una di discesa libera in due manche; la classica finale era data dalla somma dei tempo e delle eventuali penalità che concorrevano a formare il punteggio valido per la classifica generale.

Con il 1984 le squadre ritornano a sette, in quanto si aggiunge l'agguerrita formazione di Realdino, mentre la squadra delle Cascine assume la denominazione Centro, prima di rinunciare definitivamente l'anno successivo. La sfilata dei carri diventa ben presto il momento culminanate della festa che si svolge nel pomeriggio della domenica conclusiva. Si Parte da via Milano e si sfila lungo via Cusani, passando davanti alla sede della banca dove sono appostate autorità e giurie. Aprono la sfilata le bande musicali, accopmagnate da Majorettes o da ragazzi e ragazze in costumi d'epoca. Seguono le suqadre dei rioni in gara per la conquista del Palio, quasi sempre sette sino alle ultime edizioni, quando le formazioni partecipanti sono scese a quattro. Lo spettacolo è suggestivo e una crescente folla fa ala al percorso della sfilata lungo corso Libertà e viale Garibaldi. I vari gruppi si differenziano per la tonalità delle casacche che, in un tripudio di colori, identificano i vari rioni.

Nel catino verde de “il parco” sono già al lavoro gli sbandieratori, che si esibiscono con bravura tra gli applausi degli spettatori che, disseminati attorno al campo di gara, attendono impazienti l’inizio degli ultimi giochi. Poi, alla fine, la somma dei punti sul tabellone (elettronico dal 1986), la proclamazione dei vincitori, il momento di festa e le migliaia di persone che si disperdono nel parco visitando i vari padiglioni e le mostre fino a notte inoltrata. Il concerto e lo spettacolo pirotecnico concludono la serata, costringendo tutti con il naso all’insù per vedere i fuochi in un’esplosione multicolore. Le edizioni dall’84 all’87 furono forse quelle meglio riuscite per la ricchezza e la perfezione dei carri cui, per evitare doppioni, dall’84 viene assegnato un tema sul quale lavorare. Il primo fu quello dei Promessi Sposi con l’immancabile rivisitazione dei luoghi manzoniani. Seguirono la storia di Pinocchio, l’Ulisse e l’Odissea e il tema dedicato a Giuseppe Verdi, col quale nell’87 si raggiunse il massimo dell’eleganza e della perfezione.


I carri dell’88 si ispirarono alla Bibbia, quelli dell’89 alla “Carate del 2000”,
mentre nel ’90 i partecipanti lavorarono intorno al tema delle Favole prima di affrontare nell’anno successivo l’impegnativo tema della Divina Commedia. Dal 1992 spariscono i carri e il Palio si riduce alle gare sportive concentrate nell’arco di soli quattro giorni. “Fu una decisone sofferta – spiegano gli organizzatori – che si rese necessaria perché diversamente alcune squadre avrebbero dovuto abbandonare. Per allestire un carro, era necessario un gruppo di lavoro che si doveva impegnare per almeno due mesi con il sacrificio delle sospirate ferie di Agosto. Non fu, invece, una decisone adottata per motivi economici, perché la Cassa aveva sempre messo a disposizione delle cifre sufficienti a coprire le spese per la realizzazione dei carri e la preparazione dei costumi”.

Lo stendardo del Palio veniva assegnato annualmente alla squadra vincitrice e definitivamente a chi l’avesse vinto per tre volte. I primi due stendardi sono opera del pittore caratese Lorenzo Piemonti e vengono vinti entrambi dalla squadra di Agliate. Il primo raffigura la statua di Sant’Anatalone benedicente in segno di protezione, mentre il secondo Piemonti raffigura un’arena con le gradinate, dove i vari settori di azione rappresentano i singoli rioni partecipanti. Il modello è desunto dal Teatro Olimpico di Vicenza, realizzato su un progetto del Palladio del 1580.Il terzo stendardo venne vinto dal rione del Valà ed è opera dell’architetto Ezio Fodri, che ha giocato sui colori del blu, verde e fuxia, disegnando una sorta di campo da gioco nel quale con circospezione sembrano muoversi le squadre.In alto la scritta con i nomi degli enti promotori, Cassa Rurale ed Artigiana e Cooperativa di Consumo, in basso la scritta Palio Caratese.

Il quarto ed ultimo Palio, vinto dal Campone/Vigili del Fuoco nel 1995, è realizzato da una altro pittore caratese, Angelo Fumagalli, che raffigura un cerchio a spirale in cui i colori rosso, verde e blu si inseguono, come in un vortice, sino a raggiungere il centro. Un gioco geometrico che diventa puro divertimento nella scelta dei colori che, oltre ad essere quelli vitali, sono i più cari all’artista.

Testo tratto da “BANCA DI CREDITO COPERATIVO DI CARATE BRIANZA

1903-2003 Centenario di Fondazione” di Franco Rizzi

 
MEDAGLIERE
ANNO
Primo Classificato
Secondo Classificato
Terzo Classificato
1980
CASCINE

CIRCOLINO

1981

COSTA
CAMPONE
CIRCOLINO
1982
COSTA
AGLIATE
VIGNOLI
5° CAMPONE
1983
AGLIATE
CAMPONE
COSTA
1984
AGLIATE
CAMPONE
COSTA
1985
AGLIATE
CAMPONE
REALDINO
1986
AGLIATE
CAMPONE
1987
AGLIATE
VALA'
CAMPONE
1988
AGLIATE
LOGHETTO
VALA'
4° CAMPONE
1989
VALA'
AGLIATE
CAMPONE
1990
VALA'
CAMPONE / AGLIATE
1991
VALA'
CAMPONE
AGLIATE
1992
AGLIATE
1993
CAMPONE
 
1994
CAMPONE
   
1995
CAMPONE